Cinquemila manifestanti, arrivati a Roma con 45 pulman direttamente dall’Aquila, per protestare contro l’abbandono della citta’ da parte del Governo. E non fanno sconti a nessuno: non sono infatti mancate proteste contro l’opposizione, impersonata dal leader del Pd Pierluigi Bersani: entrato nel corteo per portare la sua solidarieta’ ai manifestanti, Bersani e’ stato accolto da urli e fischi: ”ci avete abbandonato anche voi”. Ma il bello, o il brutto, e’ arrivato dopo, quando gli aquilani hanno raggiunto Piazza Venezia e forzato il blocco di blindati e polizia che ”difendeva” Palazzo Grazioli,l residenza del premier Silvio Berlusconi. Al grido di ”vergogna, vergogna”, hanno scavacato le barriere, ma sono stati respinti a manganellate dalle forze dell’ordine. A riportare la calma ci pensa il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che riesce a convincere i più agitati a fare qualche passo indietro e a tornare a piazza Venezia. Poi, dopo una trattativa, la forze dell’ordine si spostano e i manifestanti possono entrare a via del Corso e dirigersi verso Montecitorio.
La tensione non si placa. A metà di via del Corso i manganelli della forze dell’ordine tornano a colpire. Il bilancio è di tre feriti, una ragazza colpita in piazza Venezia e due ragazzi in via del Corso. Con i manifestanti anche i sindaci di alcuni comuni aquilani.
In seguito un folto gruppo sfonda i cordoni della polizia e arriva a poche decine di metri da Palazzo Grazioli, la residenza romana del premier dove è in corso un vertice del Pdl. Altri spintoni, altra tensione. Il portone dell’edificio viene chiuso per precauzione, mentre i manfiestanti fronteggiano con le braccia alzate i poliziotti urlando “Vergogna, vergogna” e scandendo slogan contro Berlusconi.
In Aula il capogruppo del Pd Dario Franceschini parla degli scontri: “La presidenza della Camera intervenga sul governo perche’ si dica alle forze dell’ordine che svolgono il loro dovere che hanno di fronte persone disperate, esasperate e spesso prese in giro”.
Campo, le case non bastano serve anche il lavoro
Nel giorno in cui 5mila aquilani vengono a Roma per protestare contro l’abbandono da parte del Governo, il Diario del Lavoro ha chiesto a Roberto Campo, segretario generale della Uil Abruzzo, un quadro della situazione industriale e occupazionale nell’area del terremoto e nella Regione, anche alla luce della crisi mondiale.