Biella e Bolzano sono le sole due province italiane, sulle 107 totali, che registrano una media in linea con l’Europa per i sinistri Rc Auto con danni alle persone. Lo segnala l’Ania nel rapporto sul 2009 presentato all’assemblea annuale. In Europa 10 sinistri su 100 presentano almeno un danno alla persona mentre in Italia la media, nel 2008, è salita al 21,3% (21% l’anno prima). In alcuni casi però la percentuale balza fino al 40%. “C’é un diffuso fenomeno speculativo” segnala l’associazione delle compagnie assicurative che stila la classifica dei sinistri con danni a persone e mette ai primi (non invidiati) posti Crotone (44%), Brindisi (41,6%) e Taranto (40%). Nel 2009 il costo totale dei risarcimenti Rc Auto é stato di 15 miliardi (cose e persone), di questi ben due terzi (9,5 miliardi) sono relativi a danni fisici.
Le due province virtuose hanno una media, rispettivamente del 10,6 e del 10,7%, ma già dal terzo gradino del podio, Cuneo, ci si allontana dalla media europea: la città piemontese ha una percentuale di sinistri con danni alle persone del 12 per cento. L’associazione delle compagnie italiane sui prezzi dell’Rc Auto, nel mirino dell’Isvap e di recente anche dell’Antitrust, nel rapporto annuale mette in evidenza come il prezzo medio (l’ammontare complessivo dei premi diviso il numero dei veicoli assicurati) nel 2009 sia diminuito del 3,9% e negli ultimi cinque anni del 11,8 per cento. L’Ania, inoltre, contesta la metodologia dell’indice Istat sui prezzi dell’Rc Auto che non tiene conto degli effetti dei bonus per gli assicurati che non causano sinistri, degli sconti praticati alla clientela, degli assicurati che ricercano il prezzo più conveniente cambiando compagnia, delle modifiche, infine, alle regole in materia di bonus/malus che hanno portato, tra l’altro, il beneficio di un rapido “spopolamento” della temuta classe di ingresso (classe 14). Nel biennio 2008-2009 è cresciuto quindi il divario tra la variazione dell’indice Istat dei prezzi Rc Auto e quella del prezzo medio pari a 6,8 punti percentuali nel 2009 (6 punti l’anno prima). L’Ania, inoltre, dopo la denuncia dell’Isvap di un premio medio pressoché doppio rispetto ad altri Paesi europei, segnala nel rapporto annuale il dato Eurostat che mostra una variazione tendenziale della tariffa media per l’Italia a maggio 2010, ultimo dato disponibile. Aumenti comparabili delle tariffe erano segnalati anche in Francia e Germania (rispettivamente del 7,6% e del 5,6%). L’aumento più forte era quello osservato nel Regno Unito (26,7%). (LF)