L’atteso via libera di Bruxelles al matrimonio tra British Airways e Iberia è arrivato. La fusione tra le compagnie di bandiera britannica e spagnola per l’Antitrust della Ue “non comporterà un restringimento significativo della concorrenza” in Europa. Nemmeno sulle rotte Londra-Madrid e Londra-Barcellona, dove sono attive altre aerolinee. Nasce così la seconda società aerea in Europa (dopo Air France-Klm), con un valore di mercato di circa 8 miliardi di dollari, un giro d’affari da 20,2 miliardi e una flotta di 408 aerei che voleranno in 200 aeroporti in tutto il mondo, per un totale di 1.700 voli al giorno e 61,5 milioni passeggeri l’anno.
La sede della International Consolidated Airlines Group (così si chiamerà la nuova holding) sarà nella capitale britannica. Ma British Airways e Iberia continueranno a volare ognuna con i propri marchi. Si chiude così un processo avviato oltre dieci anni fa e che nei mesi scorsi la crisi e la concorrenza spietata delle low cost ha accelerato. Era infatti il 1998 quando British Airways comprò una partecipazione di Iberia, mentre dal 2003 le due compagnie gestiscono insieme le rotte tra il Regno Unito e la Spagna.