Sarebbero necessarie dieci Pomigliano “per rendere più credibile l’unità del Paese” dal punto vista economico e sociale. Lo sostiene il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui l’accordo per lo stabilimento campano della Fiat “rappresenta una svolta non solo per le relazioni industriali ma, soprattutto, per l’industria automobilistica in Italia”. A suo giudizio inverte infatti “una tendenza negativa che ha spinto il nostro Paese all’ultimo posto nella produzione di auto in Europa e, al contempo, consente di porre un freno alla deindustrializzazione del Mezzogiorno”. “Peraltro – sottolinea Angeletti in una nota – gli ultimi dati macroeconomici rivelano che il divario tra Nord e Sud si sta accentuando proprio in relazione al crescente differenziale industriale. Servirebbero, dunque, dieci Pomigliano per rendere più credibile l’unità del Paese almeno dal punto vista economico e sociale. Per queste ragioni – conclude – noi siamo convinti e determinati a lavorare per la perfetta riuscita del progetto”.
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