E’ stata raggiunta nei giorni scorsi l’intesa per il rinnovo dell’integrativo aziendale del gruppo Ilva. L’accordo prevede il rinnovo della parte economica e un’intesa di massima sulla parte normativa, che verrà approfondita a partire dal mese di settembre. Per Pietro De Biasi, direttore relazioni industriali dell’Ilva, è un’intesa importante perché mantiene la variabilità della retribuzione integrativa in relazione al premio di risultato e perché è stata approvata da tutti i sindacati.
De Biasi, qual è il suo giudizio sulla trattativa?
E’ stata difficile. Il negoziato va avanti da luglio 2008.
Perché?
La piattaforma rivendicativa delle organizzazioni sindacali non era in linea con la congiuntura economica generale e della siderurgia in particolare. Poi la crisi ha raggiunto il suo vertice massimo provocando il crollo della produzione nell’autunno. Per due anni non ci sono state neanche le condizioni minime per rinnovare il contratto collettivo.
E quale è stata la reazione del sindacato?
E’ stato costretto a rivedere la propria piattaforma. D’altra parte si è ritrovato di fronte a una trattativa diversa da quella che aveva atteso.
E ora cosa ha sbloccato il negoziato?
La situazione della siderurgia rimane comunque complessa, ma come gruppo abbiamo deciso di riflettere e di scommettere sul rilancio delle relazioni industriali, di fare uno sforzo per chiudere un integrativo molto oneroso per noi, se si considera la situazione di crisi attuale dalla quale il settore non è ancora uscito.
Punti salienti del rinnovo?
Abbiamo rinnovato la parte economica, mantenendo la variabilità della retribuzione integrativa che va a costituire il premio di risultato, che si basa sulla qualità e la quantità della produzione.
Quali le innovazioni sulla parte normativa?
In realtà per ora abbiamo definito solo un accordo di massima su macro argomenti, come l’utilizzo dei contratti non stabili e la necessità di una riforma dell’inquadramento professionale. A settembre riprenderemo il confronto per la stesura definitiva dei testi.
E’ soddisfatto del risultato?
Molto, soprattutto perché è un’intesa condivisa e approvata da tutte le organizzazioni sindacali.
Francesca Romana Nesci