Il clima di fiducia nel settore dei servizi calcolato dall’Isae, sale a 98,9 (da 95,5 di giugno). Il miglioramento della fiducia è dovuto ad aspettative favorevoli sulla domanda e al recupero delle aspettative generali sulla situazione economica del paese; calano, per contro, i giudizi sugli ordini.
Alcune differenze nell’andamento della fiducia emergono a livello settoriale: l’indice
migliora nei Trasporti e magazzinaggio (a 98,7 da 91,2 ) e nei Servizi turistici (a 95,9 da 93,9),
rimane sostanzialmente stabile nei settori dell’Informazione e comunicazione (a 90,5 da
90,6) e cala, invece, nei Servizi alle imprese e altri servizi (a 101,6 da 102,5). A livello territoriale, la fiducia migliora nelle regioni del Centro-Nord attestandosi a 99,8 (da 96,7) nel Nord Ovest, a 93 (da 90,3) nel Nord Est e a 98 da (95,7) al Centro; la fiducia cala, per contro, al Sud (a 106,4 da 108,1) a causa di aspettative sfavorevoli sull’economia.
Tra le variabili non componenti l’indice, si deteriorano i giudizi sull’occupazione e recuperano quelli sull’andamento degli affari; migliorano, invece, le aspettative sull’occupazione.
Secondo l’indagine trimestrale, scende al 53% (dal 63 dello scorso trimestre) la percentuale delle imprese che percepisce l’esistenza di ostacoli all’attività produttiva; tra i principali ostacoli l’insufficienza di domanda (75% delle risposte), seguita dagli altri motivi non meglio specificati (20%), vincoli finanziari (13%) e insufficienza di spazi e macchinari (1%).
L’indice migliora anche nel settore manifatturiero e sale a 98,3 da 96,3 dello scorso mese, tornando sui valori del giugno 2008. Il miglioramento è dovuto al netto recupero degli ordini e della domanda, in presenza di una sostanziale stabilità delle attese di produzione e di un lieve accumulo delle giacenze di prodotti finiti. Differenze emergono a livello settoriale: la fiducia cresce nei produttori di beni di consumo (l’indice sale a 101,2 da 99,3), e soprattutto in quelli d’investimento (a 97,6 da 91,5) e scende, invece, nei beni intermedi (a 100,8 da 102). Segnali parzialmente favorevoli vengono anche da una specifica domanda aggiuntiva posta come ogni anno nel mese di luglio e riguardante la chiusura degli impianti durante la pausa estiva: scende infatti dal 27% del 2009 al 10% la quota di imprese che programma un numero di giorni di chiusura maggiore rispetto
allo scorso anno, a fronte di un aumento dal 4 al 9% di quanti invece effettueranno un periodo di
chiusura più breve.
L’aumento della fiducia è diffuso in quasi tutte le ripartizioni geografiche: l’indice sale marcatamente nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno (rispettivamente da 101,7 a 103,8 e da 85,8 a 88,5) e più moderatamente nel Nord Est (l’indice passa da 98,4 a 99,6) mentre è sostanzialmente stabile nel Centro (da 95,0 a 95,1).
A giugno sale anche la fiducia delle imprese di costruzione che sale da 71,5 a 72,8. I segnali provenienti dalle singole variabili sono però contraddittori: migliorano decisamente le prospettive sull’occupazione, ma calano i giudizi sui piani di costruzione. Analogamente, maggior pessimismo emerge dal lato dei giudizi sull’attività di costruzione, mentre le prospettive sui piani di costruzione segnano un recupero. Le aspettative sui prezzi praticati nel settore diminuiscono marcatamente posizionandosi leggermente al di sotto del basso livello raggiunto a marzo. Continua ad aumentare, per il secondo mese consecutivo, il numero degli imprenditori intervistati che segnala l’esistenza d’ostacoli all’attività di costruzione: l’insufficienza di domanda è percepita come una delle difficoltà principali per lo svolgimento dell’attività, seguita dai vincoli finanziari.
La durata dell’attività assicurata dai lavori in corso o da eseguire, variabile rilevata
trimestralmente, destagionalizzata ed espressa in mesi, è in leggero calo rispetto al trimestre
scorso. Il recupero della fiducia è sintesi di andamenti omogenei a livello settoriale. In particolare, il
recupero è marcato nel settore della costruzione d’edifici e in quello dell’ingegneria civile;
l’incremento è più modesto nel settore dei lavori di costruzione specializzati.
Infine, unico indicatore negativo, peggiora a luglio la fiducia dei commercianti italiani. L’indicatore sintetico scende ,infatti, da 103 a 99,4, collocandosi su valori nettamente inferiori rispetto a quelli medi registrati nel corso del primo semestre.
Rispetto alla scorsa rilevazione, calano sia i giudizi che le aspettative sulle vendite e sono giudicate in accumulo le giacenze di magazzino. Quanto alle variabili che non entrano nella definizione di fiducia, emerge lieve preoccupazione dal lato del volume futuro degli ordini, mentre stabili si confermano le attese sull’occupazione.
Dal lato dei prezzi, le imprese segnalano un forte rallentamento della dinamica inflazionistica sia corrente che futura. Il peggioramento della fiducia registrato per l’intero settore è diffuso ad entrambe le tipologie di vendita: l’indicatore destagionalizzato, scende, infatti, da 103,4 a 100,2, nella distribuzione tradizionale e da 105,9 a 100,1, in quella “moderna.” (LF)
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