Lo Statuto dei lavori ipotizzato da Marco Biagi, oggetto di un disegno di legge delega che il Governo presenterà in Parlamento, “costituirà la rinnovata cornice dei diritti inderogabili di legge entro la quale le tutele potranno trovare una modulazione più moderna, prodotta in parte dalla legge stessa e poi flessibilmente derogabile o integrabile dalla contrattazione nei vari contesti e nelle dimensioni in cui si realizza”. È quanto si legge nel piano triennale sul lavoro presentato dal ministro Maurizio Sacconi.
L’impianto plurale e sussidiario dello Statuto dei lavori, si legge, “affida alla bilateralità e alla contrattazione collettiva, così come congegnata dalla recente riforma degli assetti contrattuali e sostenuta dalle misure di decontribuzione e defiscalizzazione, l’obiettivo di incentivare la produttività del lavoro e il connesso incremento delle retribuzioni, diretto o indiretto, attraverso servizi integrativi e tutele aggiuntive di tipo promozionale”.
Sacconi nella prefazione al piano triennale scrive che.”le attività manifatturiere sono impegnate in processi di riorganizzazione, specializzazione, innovazione e internazionalizzazione, allo scopo di soddisfare i cambiamenti nei consumi interni. “La ripresa dell’economia e del commercio globale – si legge – si presenta con caratteri di discontinuità, selettività e incerta produzione di nuovi posti di lavoro”.
“Per questo – prosegue – in Italia e nel Mezzogiorno in particolare, essa sollecita processi di aggiustamento competitivo delle attività produttive di beni e di servizi”.
Il piano triennale quindi, spiega, vuole promuovere crescita economica con occupazione aggiuntiva e di qualità attraverso: l’emersione dell’economia informale e un’efficace azione di contrasto dei lavori totalmente irregolari, la maggiore produttività del lavoro attraverso l’adattamento reciproco delle esigenze di lavoratori e imprese nella contrattazione di prossimità, le forme bilaterali di indirizzo e gestione dei servizi al lavoro, l’incremento delle retribuzioni collegato a risultati e utili della impresa. Infine il piano prevede l’occupabilità delle persone attraverso lo sviluppo delle competenze richieste dal mercato del lavoro, con particolare attenzione ai giovani e alle donne. (LF)