In merito alla discussione sulla riforma del contratto nazionale dei metalmeccanici, la Fim, rende noto, in un comunicato stampa, di essere “impegnata a definire una normativa che dia alle parti, a livello territoriale, la facoltà di sottoscrivere accordi di secondo livello che modifichino, anche temporaneamente, alcuni istituti economici e/o normativi, qualora ciò sia ritenuto utile per affrontare particolari situazioni di crisi o per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale”.
Per il sindacato “una precisa disciplina del rapporto tra i livelli di contrattazione è urgente oltre che necessaria, per rispondere alle problematiche attuali e per scongiurare una deriva normativa generata dalle richieste delle singole aziende”.
La Fim ritiene inoltre “che la riforma del contratto nazionale possa utilmente prevedere specializzazioni normative per comparto o per filiera, una scelta già enunciata e condivisa dalle parti, ma a tutt’oggi non ancora realizzata”. Per il sindacato “ciò vuol dire rappresentare i lavoratori nella loro diverse realtà territoriali e aziendali, occuparsi dei loro diritti e favorire le scelte che producono investimenti e lavoro”.
Il Comitato Esecutivo del sindacato ha dato quindi mandato alla Segreteria nazionale di sviluppare i contenuti qui descritti in un documento di approfondimento utile per la fase di informazione e consultazione dei delegati, militanti e iscritti della Fim Cisl. (LF)