La Uil Abruzzo, partendo dalla situazione dell’industria metalmeccanica nella Regione, denuncia in una nota, come la posizione della Fiom Cgil sia del tutto inaccettabile”. Secondo la Uil la “Fiom-Cgil non sa, o non vuole, uscire da una catena di errori che la hanno portata a non firmare tre dei quattro ultimi rinnovi contrattuali dei metalmeccanici, incluso il contratto in vigore; opporsi all’investimento di Pomigliano, disconoscendo il voto dei lavoratori che hanno approvato il relativo accordo (arrivando a sostenere che si dovrebbe tenere conto della minoranza piuttosto che della maggioranza); cercare di far saltare il progetto Fabbrica Italia, il più importante investimento industriale attualmente proposto nel nostro Paese”.
Secondo la Uil Abruzzo “il tentativo di escalation organizzato dalla Fiom-Cgil punta ad esportare tensione in ogni stabilimento Fiat, creando quanti più problemi possibile, ed è approdato anche alla Sevel”. “Mentre nel 2004 – prosegue la nota – subito dopo lo scontro frontale avvenuto a Melfi, tutti i sindacati operanti in Sevel capirono che bisognava evitare di scatenare un conflitto analogo in Val di Sangro, oggi la Fiom-Cgil vorrebbe, se ne avesse la forza, l’ingovernabilità della fabbrica, un obiettivo che se per assurdo avesse successo, potrebbe chiudere la storia positiva, trentennale, di questo fondamentale insediamento produttivo e aprirne una dalle prospettive molto più incerte e pericolose”.
Per la Uil “è davvero paradossale che chi, come la Fiom-Cgil, si oppone a qualsivoglia innovazione contrattuale, scioperi contro l’utilizzo da parte dell’azienda della norma che da decenni regola l’utilizzo degli straordinari, quasi volesse dimostrare che il contratto non dà garanzie e va non solo innovato, ma cambiato tutto, oppure che non vale la