Il Pil italiano crescerà dell’1,2% nel 2010 e dell’1,3% e nel 2011. Il Centro studi di Confindustria aggiorna le proprie previsioni macroeconomiche, confermando la stima di giugno sul 2010 e rivedendo al ribasso quella sul 2011. “Una dinamica del tutto insufficiente – si legge nel Rapporto d’autunno – a recuperare in breve tempo i livelli di attività persi durante la recessione: di questo passo il ritorno ai livelli del 2007 si avrà nel 2013”.
Gli economisti di Confindustria fotografano poi una “brusca accelerazione del sommerso nel 2009, tanto che il suo peso ha oltrepassato il 20% del Pil” e di conseguenza l’evasione fiscale che si proietta “su valori molto superiori ai 125 miliardi” stimati precedentemente. Per il sommerso si va da un minimo di 255 a un massimo di 275 miliardi. Al Sud raddoppia rispetto al Nord. La pressione fiscale effettiva sale sopra il 54% nel 2009, contro il 51,4% stimato a giugno e il 43,2% “apparente” dei documenti ufficiali.
Nel 2010 il CsC stima 480 mila occupati in meno rispetto a inizio 2008. Il tasso di disoccupazione si attesterà all’8,7% a fine 2010 (8,6% in media d’anno) e a fine 2011 raggiungerà il 9,3% (9,1% in media). L’occupazione, secondo il Centro studi, é con “il freno tirato”: passerà dal -1,8% del 2010 a +0,4% nel 2011. “La creazione di nuovi posti di lavoro sarà frenata dall’ampio bacino di forza di lavoro inutilizzata” e “dalla ripresa della crescita della forza lavoro”. Secondo gli economisti di viale dell’Astronomia, inoltre, “il ricorso alla cig rimarrà alto per il resto del 2010 mentre comincerà a scendere progressivamente nel 2011”.
La ripresa italiana, secondo il CsC, é frenata dai nodi strutturali per tornare a crescere velocemente “serve uno scatto di reni nelle riforme” e “il tempo non é un fattore secondario. Per recuperare i ritardi occorre agire in fretta, più delle altre nazioni” anche perché “lasciar scorrere il tempo invano sarebbe delittuoso”. “L’Italia – spiega il direttore Luca Paolazzi – non é preparata al dopocrisi”, la caduta del Pil é stata tra le maggiori e la ripartenza tra le meno vigorose. (FRN)
16 Settembre 2010