Preoccupazione e vivo allarme da parte dei sindacati e degli enti locali per il caso Fincantieri sono stati i tratti distintivi della conferenza organizzata da Fiom, Fim e Uilm sulla cantieristica italiana. L’incontro era nato per chiedere al Governo un tavolo che favorisca investimenti e commesse pubbliche per la cantieristica nel nostro paese che sta vivendo un momento di grave crisi. Il precipitare della vertenza Fincantieri a seguito delle voci non smentite in modo netto dall’azienda su un piano di riorganizzazione dell’impresa controllata dal ministero del Tesoro che prevede, non solo forti tagli, ma anche chiusure di siti produttivi come quello di Castellammare, ha finito inevitabilmente per dirottare la discussione sull’attualità di queste ore.
I sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo nazionale sulla cantieristica e il rilancio di commesse pubbliche. La richiesta è stata avanzata da Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm Fiom, Fim e Uilm, ha spiegato il sindacalista, chiedono al governo di dare un forte segnale per dimostrare al paese che la cantieristica è ancora un settore di punta del paese. É fondamentale, ha detto, che riprendano al più presto gli investimenti per garantire la piena funzionalità dei cantieri. Ghini ha anche detto che il governo deve farsi promotore, in sede europea, di una politica di rinnovo della flotta navale e che supporti l’industria con investimenti e ricerca. Infine il sindacalista ha ricordato la manifestazione unitaria del primo ottobre sulla cantieristica e l’incontro che si terrà il 27 settembre con Fincantieri per discutere con l’azienda delle notizie circolate sui giornali.
Molto interessante è stato poi ascoltare gli interventi dei sindaci e assessori delle realtà coinvolte nella vertenza Fincantieri. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ha condannato duramente la maniera in cui notizie che hanno creato un forte allarme sociale sono state fatte circolare e ha promesso che si schiererà nettamente dalla parte dei lavoratori. Il sindaco ha poi sottolineato che l’ipotesi di chiudere il cantiere per far posto a un ipotetico e mai discusso porto turistico vedrà l’opposizione della sua amministrazione. Bobbio ha ricordato anche che il sito di Castellammare non riesce a essere produttivo per la mancanza del bacino di costruzione. Il sindaco ha infine, accusato le istituzioni di parlare da anni, in modo quasi accademico, della sua realizzazione, senza poi stanziare non un solo euro.
Sergio Vetrella, assessore ai Trasporti e alle Attività Produttive della regione Campania, ha detto che, se molti progetti non sono partiti, è anche per la mancanza di piano di rilancio da parte di Fincantieri. Vetrella ha concluso il suo intervento sostenendo che il settore ha una forte potenzialità nella regione e che è difficile comprendere perché sia in crisi.
Anche il sindaco di Carrara, Angelo Andrea Zubbani si ha espresso le sue preoccupazioni per la situazione del cantiere di Marina di Carrara e ha ricordato che per ottenere un incontro con l’ex ministro per lo Sviluppo Economico è stato necessario occupare il ministero. Dopo Carrara è stata la volta di Ancona, rappresentata anch’essa dal sindaco, Fiorello Gramillano, che ha ricordato come nei prossimi giorni vi sarà nel cantiere cittadino la consegna dell’ultima commessa. Il sindaco si è chiesto cosa sarà del sito produttivo dopo la commessa. Per Gramillano è fondamentale che tutte le città che ospitano cantieri Fincantieri facciano fronte comune invece di cedere alla facile tentazione di pensare a salvare le proprie unità produttive anche a scapito degli altri lavoratori del gruppo.
Sul rischio che possano scoppiare proteste incontrollate, ha puntato il dito, Tiziano Roncone, segretario generale. della Fim Cisl Liguria. Per il sindacalista è invece necessario in un momento in un momento così delicato sedersi intorno ad tavolo per cercare un confronto con l’azienda.
Sempre per la Liguria è intervenuto Paolo Perfigli, assessore allo Sviluppo economico della provincia di Genova, che ha ricordato come i fatti di questi giorni mettano in evidenza la drammatica mancanza di una politica industriale per il paese. Anche il sindaco di Sestri Levante, Andrea Lavarello, a proposito delle voci di chiusura dei cantieri cittadini e della costruzione come per Castellamare di un porto turistico, ha sostenuto che sarebbe un errore “gravissimo” pensare che si possa vivere solo di turismo senza più industria.
Più deciso l’intervento di Giorgio Cremaschi della Fiom che ha affermato come il problema della Fincantieri sia il disimpegno dal settore del ministero dello Tesoro, l’azionista di maggioranza, come dimostra l’assenza di un vero tavolo di trattative. Ill sindacato non vuole tavoli al ministero del lavoro per gestire la cig, ha detto Cremaschi, ma tavoli al ministero per lo Sviluppo economico, per parlare del rilancio dell’azienda. Per il sindacalista è “fondamentale che il sindacato unito si concentri ad ottenere un tavolo nazionale che affronti il caso Fincantieri in modo complessivo”. Cremaschi ha puntualizzato infine, come il rendere incerto il futuro dei siti italiani allontani ogni possibile nuova commessa. Infatti, dato che passano molti mesi da quando un armatore valuta una nuova commessa a quando questa viene consegnata, creare incertezza sul futuro dei cantieri spinge gli armatori a investire all’estero.
Luca Fortis