La rilevazione Istat delle Forze di Lavoro sul secondo trimestre del 2010 conferma l’arresto della flessione occupazionale che era stato già osservato nei primi tre mesi dell’anno. Lo scrive l’Isae nella sua consueta indagine sull’occupazione. Per l’istituto il miglioramento risulta però di “dimensione contenuta, principalmente dovuto alla componente straniera e tale da non delineare ancora, nel breve periodo, una ripresa a pieno regime della dinamica dell’occupazione”.
Nei dati al netto di influenze stagionali, l’occupazione è lievemente aumentata nel II trimestre (+0,1%, +27 mila occupati rispetto al precedente trimestre), facendo seguito ad un analogo incremento nei primi tre mesi dell’anno. La situazione occupazionale resta comunque altalenante come mostrano il lieve calo dell’occupazione in luglio (-0,1%, dato provvisorio) e le inchieste Isae che segnalano un leggero peggioramento delle attese degli imprenditori riguardo all’occupazione nei mesi di luglio e ad agosto. L’espansione dell’occupazione si è concentrata nel centro del paese (+0,6) a fronte di una stasi nel Nord e di una contrazione nel Mezzogiorno (-0,1%) e ha riguardato la manodopera di origine straniera. Quanto ai settori produttivi, il lieve incremento dell’occupazione ha coinvolto i servizi (+0,1%), l’agricoltura (+1,9%) e le costruzioni (+0,5%); nell’industria in senso stretto si è verificata una nuova riduzione di occupati (-0,4%). Le inchieste Isae segnalano che nel commercio e nei servizi le attese degli imprenditori riguardo alle prospettive dell’occupazione, appaiono migliori rispetto a quelle dei restanti settori.
Nel complesso, su base tendenziale, si evidenzia una rilevante perdita di occupati (-195 mila unità in meno rispetto al secondo trimestre, dati grezzi). Il dato risente evidentemente delle flessioni dell’occupazione avvenute nel corso del 2009. Nello stesso periodo, continua a verificarsi l’espansione della quota di lavoro a tempo parziale: la crescita di lavoro a part time è stata pari a 84 mila unità rispetto al secondo trimestre del 2009 (+3,2%). La quota di lavoro temporaneo è rimasta invece sostanzialmente stazionaria.
Nel secondo trimestre del 2010, il tasso di disoccupazione è aumentato di un decimo di punto attestandosi, nei dati al netto di influenze stagionali, all’8,5%. L’aumento si deve alla crescita delle persone in cerca di occupazione avvenuta soprattutto nel Nord del paese e nel Mezzogiorno. Nel Sud la crescita delle persone che cercano attivamente un lavoro non è da intendersi necessariamente come segnale negativo: esso può indicare l’attenuarsi dei fenomeni di scoraggiamento nella ricerca di lavoro osservati in precedenza. (LF)