“Non posso credere che corpi sociali così grandi possano avere paura del voto e del giudizio delle persone”. Lo ha affermato il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, rivolto ai segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, concludendo l’Assemblea nazionale dei quadri e delegati del pubblico impiego e della scuola. Un’iniziativa promossa dalle categorie per chiedere con forza le elezioni delle rsu (rappresentanze sindacali unitarie). Ai colleghi delle altre due organizzazioni sindacali, Epifani ha chiesto coerenza rispetto agli impegni presi. “Non intendiamo mollare sulle rsu – ha scandito – hanno detto che erano d’accordo che si votasse in autunno, ora chiedo loro in maniera formale di essere non d’accordo con noi, ma conseguenti con le cose che hanno detto pubblicamente. Per noi il rinnovo delle rsu non è un calcolo o una convenienza ma un esercizio di democrazia: il rispetto delle regole che devono valere per tutti”. Epifani ha anche rivolto una sfida al ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: disponibili all’accordo sui comparti (che da dodici si ridurranno a quattro) ma con l’indicazione, al contempo, di una data certa del voto per le rsu. “Su questo pezzo di riforma la Cgil ha detto sì, ma l’accordo dovrà stabilire anche la data delle elezioni – ha sottolineato -. Così sfatiamo anche la leggenda metropolitana che la Cgil non firma mai gli accordi”.
Epifani chiede al ministro Brunetta di assumersi la responsabilità di questo percorso e ai lavoratori del pubblico impiego di continuare l’impegno di questi anni. “La Cgil, ha concluso, non ha mai difeso il corporativismo, ma chiede di lavorare di più, ma che ci siano le condizioni di farlo meglio”. (FRN)
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