La Fiducia delle imprese manifatturiere peggiora e torna al livello dello scorso luglio. L’indice dopo 18 mesi consecutivi di rialzi, registra a settembre una battuta d’arresto, attestandosi a 98,4 da 99,3 d’agosto e mantenendosi comunque al di sopra dei valori dello scorso luglio. Tornano a deteriorarsi le valutazioni sullo stato corrente della domanda, mentre le scorte di magazzino si confermano al di sotto dei valori normali e risalgono le attese di produzione. Peggiorano i giudizi sull’andamento corrente della produzione, mentre risalgono le previsioni a breve termine sulla domanda e sull’occupazione; si stabilizzano le attese relative ai prezzi e tornano a deteriorarsi quelle sulla situazione economica del Paese.
Il peggioramento è dovuto esclusivamente al cattivo andamento nei beni di investimento, dove
l’indice scende da 96 a 93,9; la fiducia sale invece nei beni di consumo (da 99,2 a 100,8) e negli intermedi (da 99,5 a 100,6). Differenze emergono anche su base territoriale: la fiducia cala, infatti, nel Centro-Nord (da 101,8 a 100,3 nel Nord Ovest; da 100,4 a 99,7 nel Nord Est; da 100 a 96,7 al Centro) ma mostra segni di recupero nel Mezzogiorno (da 90,7 a 92,6). Nel terzo trimestre migliorano i giudizi e si stabilizzano le previsioni sul fatturato all’esportazione. Diminuiscono quanti segnalano la presenza d’ostacoli all’esportazione, grazie soprattutto a minori vincoli dovuti ad “altri fattori”, probabilmente legati in questa fase all’andamento della domanda. Risale anche il rapporto fra prezzi all’export e prezzi praticati sul mercato interno. Germania e Cina restano i paesi percepiti come i maggiori concorrenti sui mercati interni ed internazionali.
Recupera a settembre l’indice di fiducia dei commercianti. L’indicatore sintetico recupera da 97,5 a 98,8 tornando sui livelli dello scorso luglio. Tornano a peggiorare i giudizi, ma migliorano le attese a breve termine relativamente alle vendite; in decumulo sono giudicate le
giacenze di magazzino. Tra le serie che non entrano nella definizione di fiducia, migliorano le aspettative sul volume futuro degli ordini, ma in nuovo calo è atteso il livello dell’occupazione
Dal lato dei prezzi, in ulteriore accentuazione è data la dinamica inflazionistica, conriferimento sia a quella corrente che a quella futura. Disaggregando i dati per tipologia di vendita, la fiducia recupera nella grande distribuzione, restando costante, invece, in quella tradizionale. Considerato al netto delle componente stagionale, l’indicatore recupera da 92,5 a 94,7, nella prima e si conferma pari a 106,5 nella seconda.
Recupera ad Agosto la fiducia nel settore delle costruzioni. L’indice sale per il terzo mese consecutivo passando da 73,9 a 77,2. Migliorano decisamente, rispetto al mese precedente, i
giudizi sui piani di costruzione mentre le aspettative sull’occupazione rimangono sostanzialmente stabili. Nel mese d’agosto, anche i giudizi sull’attività di costruzione sono meno pessimisti: dopo il peggioramento registrato nel periodo giugno-luglio il saldo torna a migliorare posizionandosi in prossimità del livello di maggio 2010. Le prospettive sui piani di costruzione evidenziano però un diffuso pessimismo tra gli imprenditori: il relativo saldo peggiora nuovamente riportandosi sul livello di giugno; il saldo delle aspettative sui prezzi praticati nel settore diminuisce e rimane caratterizzato dal segno negativo a confermare il trend in diminuzione in atto ormai dal 2009.
Aumenta il numero degli imprenditori intervistati che segnala l’esistenza d’ostacoli all’attività di costruzione e, tra gli ostacoli dichiarati, l’insufficienza di domanda è percepita come una delle difficoltà principali per lo svolgimento dell’attività, seguita dai vincoli finanziari.
Il recupero della fiducia generale è la sintesi di andamenti differenziati a livello settoriale. In
particolare, il recupero è marcato nel settore dell’ingegneria civile e in quello dei lavori di
costruzione specializzati; invece nel settore della costruzione di edifici la fiducia è in lieve
diminuzione.
Peggiora invece a settembre la fiducia nel settore dei servizi. Il clima di fiducia scende a 99,1 da 102,5 di agosto. Il deteriorarsi della fiducia segue da giudizi negativi sugli ordini e aspettative sfavorevoli sulla tendenza generale dell’economia; il saldo sugli ordini attesi rimane, invece,
stabile su valori positivi. Il calo della fiducia è omogeneo a livello settoriale: l’indice scende a 98,1 (da 103,6) nei Trasporti e magazzinaggio, a 105,9 (da 109) nei Servizi turistici, a 90,8 (da 95,6) nei settori dell’Informazione e comunicazione e a 99,3 (da 103,3) nei Servizi alle imprese e altri servizi
Alcune differenze emergono, per contro, a livello territoriale: la fiducia migliora al Sud (a 104, da 103,2) e cala nelle regioni del Centro-Nord attestandosi a 98,8 (da 103,9) nel Nord Ovest, a 98,7 (da 101,6) nel Nord Est e a 97,7 da (100,9) al Centro. Tra le variabili non componenti l’indice, recuperano i giudizi sull’occupazione; peggiorano, invece, sia i giudizi sull’andamento degli affari, sia le aspettative sull’occupazione. (LF)
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