Ci sono aziende pronte a investire e a reintegrare lavoratori nella reindustrializzazione di Indesit. Lo ha dichiarato, nell’incontro di oggi, l’advisor che sta seguendo la ricerca degli eventuali investitori. Nel corso della trattativa con i sindacati dei metalmeccanici sono stati illustrati i target seguiti per selezionare investitori stranieri e italiani e le proposte per occupare più persone possibili.
Mancano però i nomi delle future aziende e i numeri dei dipendenti che potrebbero essere reintegrati.
Rispetto alla possibilità di rioccupazione sono state garantite opportunità di assunzioni a tempo indeterminato con trattamenti economici compatibili con riqualificazione. Prerequisito della reintegrazione attività non troppo distanti da quelle svolte finora.
L’advisor ha parlato anche di strumenti di agevolazione sia rispetto alle politiche attive e passive di lavoro, sia rispetto ai contributi di Indesit, che agli incentivi offerti dagli enti locali. Infatti le istituzioni si sono mostrate disponibili a ragionare su un loro ruolo attivo nella fase di reindustrializzazione, non solo garantendo un monitoraggio ma anche un loro fattivo contributo. Non si è parlato però di cifre e rimane tutto ancora da definire.
Per continuare a discutere su questi stessi temi economici le parti si ritroveranno il 10 novembre, mentre è previsto un incontro il 25 ottobre al ministero dello Sviluppo economico per riaprire il confronto sul piano industriale. In particolare i sindacati di categoria mirano a chiarimenti sui dati economici e i costi industriali e a un approfondimento sulla situazione degli stabilimenti.
Rimangono ancora “tante incognite” secondo il segretario confederale della Fim, Anna Trovò. Il giudizio dei metalmeccanici della Cisl è positivo sull’impegno mostrato finora dall’advisor, ma ancora insufficiente sui contenuti del piano industriale. L’obiettivo, conclude la sindacalista, è trovare soluzioni in tempi brevi per favorire la reindustrializzazione di Indesit e la rioccupazione dei lavoratori. (FRN)