Il Parlamento europeo ha approvato oggi il progetto di risoluzione sul ‘Made in’ che prevede la creazione di un sistema di etichettatura per l’indicazione dell’origine dei prodotti importati nell’Ue da Paesi terzi. Il progetto di risoluzione è stato approvato con 525 voti a favore, 49 contrari e 44 astenuti. Soddisfazione è stata espressa all’Ansa subito dopo il voto da uno dei tre relatori italiani Gianluca Susta (Pd): “È andata anche meglio del previsto”.
“Grazie al regolamento, i cittadini europei avranno il diritto di conoscere l’origine di ciò che stanno acquistando”, ha detto la relatrice Cristiana Muscardini (Ppe) intervenendo in Aula. Nelle votazioni sugli emendamenti sono stati cancellati dall’obbligo di etichettatura con la provenienza i prodotti farmaceutici, le lenti a contatto e le lenti per occhiali. Inoltre, è stata inserita una clausola che fissa in cinque anni il periodo di applicazione del regolamento. Il progetto di regolamento approvato oggi a Strasburgo passa ora all’esame del Consiglio Ue.
Molto soddisfatto il vice ministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso per il quale ” si tratta di un voto che rafforza la nostra posizione negoziale in vista del Consiglio europeo”. Urso ha anche aggiunto che “il governo punta ad avere il made in obbligatorio già dall’inizio del prossimo anno”.
Anche Confindustria accoglie con “piena soddisfazione il voto positivo del Parlamento Ue”. Il voto di oggi, per l’associazione degli industriali, “rappresenta una svolta nella storia di questo regolamento che è di fondamentale importanza per il mondo delle imprese italiane”. “Dopo la Commissione europea, anche il Parlamento – si legge in una nota degli industriali – si è schierato nettamente a favore dell’indicazione del paese di origine per taluni prodotti importati da paesi terzi, sarà difficile ora per il Consiglio non tenerne conto”. (LF)
Un nulla di fatto nel Consiglio Ue
Contrari una decina di paesi nordeuropei, guidati da Germania e Regno Unito