“Per la Cisl, la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici locali sono gli obiettivi primari per qualsiasi ipotesi di riforma”. Lo ha sottolineato oggi Annamaria Furlan, Segretario confederale della Cisl aprendo il convegno della Cisl sulla riforma delle aziende dei servizi pubblici locali. “Sono circa 200.000, ha ricordato, i lavoratori di questi settori (di cui il 53% nei trasporti pubblici locali, il 22% nelle aziende dei rifiuti, il 14% nelle idriche e l’11% in quelle energetiche). Frurlan ha detto poi che la Cisl non è contraria al rilancio di una vera politica di liberalizzazione e privatizzazione, ma che “chiede che siano chiare le formule societarie, le scelte effettuate nei singoli territori dagli enti locali e la possibilità per le parti sociali e gli utenti di esercitare forme di controllo e vigilanza sui risultati ottenuti”. Per la Cisl, ha sostenuto, “chi controlla non può e non deve coincidere con chi è controllato e la costruzione di una governance partecipativa deve essere legata alla nomina di amministratori mediante regole condivise che incentivino professionalità, meritocrazia, capacità di gestione e siano finalizzate alla spoliticizzazione”. Obiettivo della Cisl, ha concluso la sindacalista, “è avviare un vero e proprio piano di sinergie, tra governo centrale, enti locali, imprese, lavoratori, associazioni sindacali, anche attraverso un tavolo concertativo nazionale che sia in grado di valorizzazione e modernizzazione i comparti: trasporti, elettricità, gas, acqua, rifiuti, a vantaggio della collettività e dei territori, accompagnato dal consenso dei lavoratori e dei cittadini, con una forte azione di investimenti infrastrutturali”.(LF)
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