Dopo due mesi di stabilità all’1,6%, rincari dei tabacchi e spinte di natura stagionale fanno risalire l’inflazione all’1,7%. Lo sostiene l’Isae nel suo consueto commento ai dati Istat sull’inflazione. Depurata dalla componente stagionale, la dinamica inflazionistica è invece risultata molto più contenuta e in rallentamento. In base alle elaborazioni dell’Isae, l’indicatore destagionalizzato ha segnalato tra agosto e ottobre una variazione dell’1,4% in termini annualizzati, dopo aver toccato un massimo relativo del 2% nella scorsa primavera. La variazione mensile (+0,2%) è risultata un po’ più sostenuta di quella dell’ottobre dello scorso anno. I prezzi più dinamici sono risultati, oltre ai tabacchi per i rincari delle sigarette, quelli delle voci soggette a movimenti di natura stagionale, come l’istruzione e diversi servizi ricreativi e per il turismo; è continuato il moderato recupero dei listini degli alimentari. Un contributo disinflazionistico è venuto dai prezzi relativi alle comunicazioni e ai trasporti. Per i prossimi mesi, sia i consumatori sia le imprese che producono beni destinati al consumo si aspettano sviluppi inflazionistici sostanzialmente in linea con quelli attuali. (LF)