Si è concluso oggi l’iter degli incontri programmati per la reindustrializzazione e il ricollocamento dei dipendenti del gruppo Indesit. La settimana scorsa si era chiuso anche il ciclo di incontri sul piano di investimenti e accorpamenti produttivi presentato dalla società. Nel corso della riunione di oggi, alla quale erano presenti insieme alle parti sociali le Regioni Lombardia, Veneto e le provincie di Bergamo e Treviso, l’azienda ha illustrato gli esiti dell’attività svolta dall’advisor per la ricerca di interessati ad assumere personale o a reindustrializzare l’area.
Per quanto riguarda il ricollocamento dei 510 dipendenti dei siti di Brembate e Refrontolo, dalle oltre 1700 aziende contattate complessivamente, sono arrivate manifestazioni di interesse scritte per 197 lavoratori. La ricerca è stata realizzata anche proponendo varie forme d’incentivo che vanno dal sostegno economico al comodato d’uso per quanto riguarda immobili. L’advisor ha evidenziato che ci sono nove aziende che hanno formalmente dichiarato la propria disonibilità e interesse ad assumere 153 lavoratori del sito di Brembate. Altre due imprese si sono dimostrate interessate a subentrare nell’area industriale assorbendo personale. Per quanto riguardo lo stabilimento di Refrontolo, invece, sono 19 le aziende pronte ad assumere 44 lavoratori Indesit, mentre un’altra azienda sarebbe interessata a insiedarsi nell’area assumendo un piccolo numedo di addetti.
A fine mese è previsto un nuovo incontro con i sindacati al ministero dello Sviluppo economico per una valutazione generale sui risultati del lavoro degli ultimi mesi.
Ai ricollocamenti vanno aggiunti i prepensionamenti e gli eventuali incentivi all’esodo. Se a fine mese si raggiungerà l’accordo sarà dato seguito al percorso avviato.
I sindacati giudicano positivamente lo sviluppo della trattativa e l’incontro di oggi un “punto di partenza importante per la costruzione di un accordo”.
Per la Fim “è certamente positivo il fatto che in breve tempo si siano riscontrate diverse manifestazioni d’interesse da parte di aziende dei territori interessati”.
La Uilm, che ritiene “decisivo” il prossimo incontro, ha chiesto due cose per arrivare a un’intesa: affiancare agli strumenti della reindustrializzazione e della ricollocazione esterna anche strumenti più classici come prepensionamenti, mobilità volontaria incentivata e ricollocazione interna; la certezza che nessun lavoratore sarà licenziato. I metalmeccanici della Uil hanno inoltre sottolineato l’importanza dell’apertura ribadita oggi dalla Regione Lombardia che si è detta pronta a fare la sua parte.
Anche per l’Ugl esprime la sua soddisfazione per lo sviluppo della trattativa e per l’impegno ribadito dalle istituzioni locali ad attivare tutti gli strumenti più opportuni per tutelare i lavoratori. (FRN)