Si stabilizza la crescita globale, dopo il rallentamento estivo. Lo dice Confindustria nel consueto Confindustria Flash. Nei paesi avanzati, si legge, i segnali di tenuta e rilancio vengono da Usa, con la ripresa che si estende e inizia a beneficiare mercato del lavoro e consumi, e Germania.
La locomotiva tedesca corre, tirata dall’export (ordini ancora su) e dalla domanda interna: bene occupazione, attività dei servizi e costruzioni. Resta fragile il recupero in Giappone e la politica economica si ingegna in nuovi stimoli. La frenata italiana è stata più brusca dell’atteso e delle altre nazioni dell’euro: basse le probabilità che il Pil faccia meglio dell’1% nel 2011; gli indici anticipatori e di fiducia peggiorano. Ovunque la disoccupazione ancora elevata (con l’eccezione tedesca) frena i consumi; in Italia l’attività ridotta rende non plausibile il rapido riassorbimento della Cig. I paesi emergenti europei sono finalmente in rilancio; guidati da Polonia e Turchia che sono importanti per le vendite all’estero italiane. Euro e dollaro oscillano senza tendenza,
mentre sono in rafforzamento le valute delle economie ad alta crescita. Gli squilibri globali e interni richiedono più coordinamento delle politiche economiche, per essere risolti rafforzando la ripresa; il G-20 di Seul ha invece ribadito che, passata l’emergenza, i governi marciano in ordine sparso, prevalendo visioni e interessi nazionali. Ciò accade anche in Eurolandia, dove resta alta la tensione sui debiti sovrani, in gran parte proprio per le indecisioni nella governance. Tutto ciò accresce i rischi di protezionismo. Le quotazioni delle materie prime galoppano; alcune sono già ben oltre i picchi pre-crisi, sospinte da fondamentali e liquidità. La Fed registra i primi successi delle misure superespansive (inflazione attesa in aumento). La Bce propende per un maggior rigore, ma deve tener conto dell’incertezza sulla crescita e dell’instabilità sui mercati dei titoli di Stato. Sono tornati abbondanti i capitali sia in entrata sia in uscita dai paesi emergenti, che diventano global player. (LF)