L’industria metalmeccanica italiana è cresciuta del 9,8% nel terzo trimestre del 2010. I dati sono stati forniti da Federmeccanica che questa mattina ha presentato la sua consueta indagine congiunturale. La crescita presenta però luci e ombre. La produzione si presenta, infatti, ancora di oltre il 25,8% inferiore rispetto a quella pre recessione. I beni d’investimento (macchinari) in gran parte destinati all’esportazioni hanno trainato i dati. La Germania, la cui ripresa appare solida, ha assorbito una buona parte delle nostre esportazioni e sono migliorati anche gli scambi con la Cina. Il mercato interno però resta stagnate e la crescita italiana appare meno solida di quella tedesca. Se è vero che il dato della crescita italiana, pari al 9,8 % e quello di quella tedesca, pari al 14%, non sono drammaticamente lontani si deve però tener conto, dice Federmeccanica, che l’Italia ha subito un calo della produzione post crisi che ha raggiunto un picco del 36,4% mentre la Germania del 27,2. Quindi l’economia tedesca deve recuperare ancora l’11,9% per tornare ai dati pre crisi, mentre l’Italia ha ancora un gap del 25,8%.
Guardando il dato settore per settore, l’auto rimane ancora in stallo, mentre sono molto positivi i dati delle macchine e apparecchi meccanici, della metallurgia e degli autoveicoli e rimorchi. Complessivamente il portafoglio ordini rimane ancora insoddisfacente e la fiducia degli imprenditori non è ancora stabilizzata verso giudizi ottimistici.
Il miglioramento dei dati economici non ha avuto riflessi sulla situazione dell’occupazione. Il trend rimane negativo anche se in parziale miglioramento. La cassa integrazione nei primi nove mesi dell’anno è cresciuta del 30%. Si è verificato un deciso calo della cassa integrazione ordinaria che si è tradotto in un forte aumento della cassa integrazione straordinaria. Federmeccanica ha però precisato che a seguito delle nuove regole introdotte dal governo non si può più fare il parallelismo cassa integrazione ordinaria uguale stallo del mercato e straordinaria uguale aziende in ristrutturazione in quanto sempre più spesso la cigs viene usate quando non si può più rinnovare la cigo, ma permane la crisi economica. Altro dato interessante è quello del tiraggio della cassa integrazione che è rimane molto basso. Quindi si utilizzano meno ore di quelle autorizzate.
Riguardo alle previsioni future Federmeccanica prevede un proseguimento della fase espansiva anche se permane un forte problema di competitività che è presente da molti anni nel paese e che è peggiorato con l’avvento della crisi in quanto, essendo diminuita la produzione, i costi sono aumentati ancora.
Luca Fortis