Scoppia una rovente polemica tra il segretario generale della Fismic, Roberto di Maulo e Confindustria e i sindacati confederali. Il segretario del sindacato ha denunciato che pressioni di Confindustria sarebbero la causa dello stallo nella trattativa Fiat. In pratica Confindustria si opporrebbe all’uscita delle Fiat e farebbe pressioni sui sindacati. “Ci troviamo – sostiene Di Maulo – di fronte a una vera massa gelatinosa al cui interno si possono scoprire particolari sicuramente imbarazzanti; basta volerlo, spulciando per esempio i bilanci dei fondi gestiti in comune da sindacati e associazioni delle imprese, perché è tutto alla luce del sole”.
Dura la replica dell’associazione degli industriali. “Confindustria – si legge in una nota – respinge fermamente l’accusa di pagare il sindacato e sottolinea che non fa parte della propria storia e della propria etica avere atteggiamenti compiacenti e che non siano nell’interesse prioritario delle imprese”. “Confindustria – aggiunge il comunicato – ribadisce che il rapporto con il sindacato è basato sul reciproco rispetto dei ruoli e delle competenze”. “Le presunte reti d’interesse – conclude la nota – rientrano in una trasparente e regolamentata collaborazione su attività (previdenza complementare, formazione, assistenza sanitaria) che riguardano il mondo del lavoro e dell’impresa”. Anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni si dice stupefatto delle accuse e annuncia che il sindacato sta valutando di portare in tribunale di Maulo. ”Finora – dice – sono state dette solo cose generiche, o chiariscono o – ha ribadito Bonanni – li portiamo in tribunale” (LF)
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