La Fiat è salita dal 20 al 25% della Chrysler. La notizia, che sarà ufficializzata in un comunicato, è stata data dall’Amministratore delegato Sergio Marchionne in un incontro con i giornalisti italiani a Detroit. Marchionne ha spiegato che è stata adempiuta la prima condizione per l’aumento della quota, quella relativa alla certificazione del primo motore con tecnologia Fiat per l’uso in America. “La possibilità di salire entro quest’anno al 51% c’è”, ha aggiunto Marchionne. (LF)
Con l’aumento del peso del Lingotto, l’azionariato della casa di Detroit vede i sindacati americani Uaw Veba detenere il 63,5% del capitale, il Tesoro Usa il 9,2% e il governo canadese il 2,3%.
“Fiat – si legge in un comunicato – potrà ulteriormente aumentare la propria quota in Chrysler sino al 35%, in tranche del 5%, attraverso il raggiungimento di due ulteriori performance events”. Il primo evento si riferisce all’aumento dei ricavi e delle vendite al di fuori dell’area NAFTA. Il secondo riguarda la produzione commerciale negli Stati Uniti di un’autovettura basata su una piattaforma Fiat con prestazioni di almeno 40 miglia per gallone.
Intanto la prima applicazione sul mercato nord americano del motore 1.4 Fire con tecnologia MultiAir sarà sulla nuova Fiat 500, la cui distribuzione da parte di Chrysler Group inizierà a breve attraverso i nuovi concessionari. (LF)
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