“Coop Adriatica utilizza le forniture della ditta Melograno che appalta la produzione della verdura fresca imbustata alla coop Work Group di Rimini che occupa circa 80 soci lavoratori cinesi, nella quale non viene applicato il contratto nazionale di lavoro”. La denuncia viene dalla Cgil dell’ Emilia-Romagna che chiede un incontro a Regione e centrali cooperative per “impedire il radicamento nei nostri territori di sfruttamento, illegalità e competizione fondata sulla dequalificazione del lavoro e del prodotto”.
In particolare, spiegano in una dichiarazione congiunta Ivano Gualerzi, segretario regionale della Flai-Cgil e Antonio Mattioli della segreteria emiliana della Cgil, i lavoratori cinesi “percepiscono 4,5 euro l’ora ed a loro viene applicato un contratto pirata siglato da sindacati autonomi e l’Unci, associazione di cooperative costituita appositamente per derogare le norme contrattuali”. “Un contratto – aggiungono – che è già stato giudicato dalla magistratura lesivo della dignità del lavoratore”. “Ci si riempie la bocca di responsabilità etica e sociale – concludono i sindacati – e poi si permette che sul mercato possano operare impunemente soggetti come questi”. (LF)