Roberto di Maulo, segretario nazionale della Fismic, che cosa succede se vince il sì, cosa se vince il no?
Se vince il sì si determina la conclusione di una discussione sul contratto dell’auto in quanto con il contratto di Pomigliano già approvato in caso si approvazione dell’accordo di Mirafiori, si potrà prendere atto che anche in Italia esiste un contratto dell’auto. Inoltre ci sarebbe la conferma della possibilità di investire nel nostro paese superando le rigidità. Infine sarebbe la vittoria di un sindacato più vicino alla fabbrica e meno centralista. Se vincesse il no Mirafiori sarebbe invece destinato a una decadenza simile a quella di Arese e sia Torino che il Piemonte ne patirebbero le conseguenze.
La nuova formulazione sulla newco, che esclude i sindacati non firmatari, ha aperto un problema sulla rappresentanza?
Il problema esisteva già prima e noi che siamo piccoli ne abbiamo sempre sofferto in quanto laddove non siamo firmatari dei contratti siamo esclusi. È la conseguenza del referendum radicale sulla rappresentanza del 1995. La Cgil non ha mai fatto nulla per cambiare la legge.
Secondo lei come si può risolvere?
L’unico proposta sensata a mio parere è quella di Pietro Ichino che prevede che quando un accordo è firmato dalla maggioranza dei sindacati e approvato dai lavoratori con referendum si estende automaticamente a tutti i lavoratori.
Tre motivi per votare sì?
Sviluppo, reddito e occupazione.
Luca Fortis