“Marchionne insulta ogni giorno il Paese”. A pochi giorni dal referendum di Mirafiori il segretario della Cgil sferra un duro affondo contro l’amministratore delegato della Fiat. Durante la relazione introduttiva all’assemblea nazionale delle Camere del lavoro, Camusso punta il dito contro la Fiat accusata di non rendere noti i dettagli del piano ‘Fabbrica Italia’.
Camusso ha poi lanciato un appello alla Fiom: “La Fiom e la Cgil devono stare dentro le fabbriche per costruire tutele, prospettive e posizioni, altrimenti diventiamo dipendenti dai tempi dei magistrati e così si definisce un vuoto”. “Su questo – prosegue dobbiamo continuare a riflettere; la domanda che poniamo alla Fiom è se questa è l’unica conclusione possibile”. “Noi pensiamo – aggiunge Camusso – che il tema su cui ci vogliamo interrogare è come il giorno dopo l’esito della consultazione affronteremo le conseguenze di quell’accordo”. “Per me – conclude – il cuore della contraddizione sta nei processi produttivi e se non si riparte da lì si resta fuori, non si ricostruiscono le condizioni per ripartire e costruire un’altra storia e altre condizioni di lavoro”. (LF)
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