Questa mattina a Perugia si è tenuto il Convegno promosso dal sindacato Cisl del settore agro-alimentare “Movimentiamo il territorio”, per parlare di contrattazione, fisco e sviluppo. Presenti all’iniziativa il Segretario generale nazionale Fai Cisl Augusto Cianfoni, la Segreteria nazionale, il Segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi, il Segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e i Segretari regionali di Umbria, Lazio, Toscana, Marche, Abruzzo e Sardegna.
“Il 3 dicembre a Potenza, il 12 gennaio a Parma e oggi a Perugia – ha affermato Cianfoni nel presentare il convegno – abbiamo convocato tutta la dirigenza per approfondire la discussione in corso da mesi nel Paese”. “Il nostro intento – ha proseguito – è diffondere nelle aziende e sul territorio una congrua informazione ai delegati e agli iscritti intorno ai temi citati, secondo la migliore tradizione della Fai a favore di una pertinente partecipazione di coloro che nella Cisl definiamo non eufemisticamente associati”.
Riguardo alla Contrattazione, Cianfoni ha ricordato che il 2011 sarà l’anno in cui nei Gruppi alimentari si rinnoveranno i contratti di secondo livello. “Per la prima volta nella storia dell’industria alimentare – ha aggiunto il Segretario generale – dovremo misurarci con la contrattazione territoriale, in un settore in cui oltre il 70 per cento delle imprese non ha mai avuto il secondo livello di contrattazione”. Sulla vertenza Fisco la Fai è impegnata, ha detto, con la Cisl “per realizzare nel Paese una necessaria riforma della legislazione fiscale all’insegna della equità”. “Condizione, questa – ha proseguito – possibile mediante un disegno riformatore ispirato ad un realismo capace di articolarsi sulle specificità soggettive delle famiglie e dei territori più svantaggiati”. “Di sviluppo – ha chiarito Cianfoni – ha bisogno urgente l’Italia e per sostenerlo occorre buona politica, capacità di programmazione e un sindacalismo né ideologico né antagonista, ma partecipativo”. “L’Italia – ha detto ancora – di fronte alle sfide dell’economia aperta, deve saper riprogettare il proprio sviluppo, investendo prioritariamente sulle abbondanti risorse di cui dispone: agroalimentare, tutela pianificata del territorio montano e collinare, turismo e l’ innumerevole patrimonio artistico, archeologico e museale”. Cianfoni ha poi spiegato che “il tavolo apertosi il 4 ottobre all’Abi sul Patto di tutte le Associazioni economiche e finanziarie sta già provocando una nuova consapevolezza della politica, come testimonia il Piano per il Sud varato dal Governo nel mese di novembre che la Fai vuole sostenere”. “Questo – ha concluso – affinché si cantierizzino subito le opere strutturali e infrastrutturali indispensabili”. (LF)
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