Dopo la “deroga al 100%” di Fiat rispetto al contratto nazionale “credo che saranno pochissime le aziende con un contratto alternativo”. Lo afferma il direttore generale di Confindustria, Gianpaolo Galli, in un intervento ad un convegno organizzato da Fisac Cgil sul credito. Il contratto alternativo, ricorda Galli, esiste anche in altri paesi europei “con forte tradizione di contratti nazionali” come la Germania. “Bisogna prendere atto della realtà”, aggiunge l’esponente di Confindustria “é così in molti paesi dove i lavoratori non stanno peggio che da noi”. Inoltre “non viene messo in discussione il ruolo dei sindacati che anzi si esalta nel dialogo in azienda”.
Galli, nel corso di una tavola rotonda alla quale ha preso parte, tra gli altri, il segretario generale Cgil, Susanna Camusso, ha aggiunto: “Oggi molti giornali dicono che é il suicidio di Confindustria ma il metro di giudizio deve essere un altro: se é buono o cattivo per il Paese”.
Galli aggiunge poi che bene ha fatto la Cgil ha porre il tema della rappresentanza. “Bisogna individuare il modo per rendere vincolanti gli accordi per tutti anche per chi non firma perché altrimenti c’é il rischio che si facciano strappi alle regole della rappresentanza democratica”. (FRN)
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