Dal 31 gennaio potranno essere inviate le istanze per l’assunzione regolare di quasi centomila lavoratori extracomunitari sulla base del decreto flussi varato dal Consiglio dei Ministri e questo servirà da efficace contrasto al fenomeno del caporalato e del lavoro nero. È quanto afferma Coldiretti in riferimento alla denuncia di Flai e Fillea Cgil sul caporalato in Italia. La quota maggiore di 52.080 è assegnata, sottolinea la Coldiretti, a cittadini provenienti da Paesi che hanno sottoscritto specifici accordi di cooperazione in materia migratoria impegnati in tutti i settori produttivi, tra i quali prevalgono però agricoltura, turismo ed edilizia. Tra questi, maxi quote sono riservate ad Egitto, Albania, Marocco, Moldavia, Tunisia, Filippine e Sri Lanka. Una altra quota rilevante di 30.000 unità, continua Coldiretti, è destinata al solo lavoro domestico sempre per cittadini provenienti da Paesi che hanno sottoscritto specifici accordi di cooperazione in materia migratoria.
“Con la trasparenza e la legalità – continua Coldiretti – si può spezzare la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro e il suo prodotto come dimostrano i tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane dove lavorano regolarmente circa 90mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15mila con contratti a tempo indeterminato”.
“Su un territorio che può offrire grandi opportunità di crescita e lavoro – conclude Coldiretti – va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il loro lavoro e gettano una ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale”. (LF)
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