Dopo lo sciopero della Fiom di ieri in Emilia-Romagna, oggi la protesta si è estesa al resto del paese. Manifestazioni sono in corso nelle principali città italiane e a Cassino, Pomigliano, Termini Imerese, Melfi e Lanciano. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini è a Milano e ha percorso tutto il corteo, salutando diversi manifestanti. Il sindacalista ha invocato lo sciopero generale per impedire l’estensione e l’applicazione del contratto raggiunto a Mirafiori e Pomigliano al Gruppo Fiat. “Abbiamo bisogno – ha detto nella conclusione del suo discorso dal palco di Milano – che si metta in campo lo sciopero generale”. “So perfettamente – ha proseguito – che non è facile da costituire e che non è sufficiente, ma se vogliamo riunificare i lavoratori non c’é che la Fiom per farlo”. Il segretario Fiom ha concluso dicendo che è “il momento di osare per difendere i diritti di tutti i lavoratori”. Lungo il corteo milanese vi erano numerosi striscioni, tra i quali una rappresentazione della prima pagina del contratto nazionale siglato il 20 gennaio 2008 unitariamente, che Federmeccanica ha annunciato il recesso lo scorso settembre. Lo striscione misura 12 metri per 6 e viene portato in testa al corteo. “Gli operai – si legge un altro striscione della Fiom di Brescia – producono per tutti, non saremo mai vostri schiavi”. A Torino la manifestazione è partita dalla stazione di Porta Fusa. In testa due striscioni: “Per la libertà del lavoro” e “Mirafiori: l’accordo della vergogna”. Sono stati i lavoratori dello stabilimento torinese ad aprire la manifestazione, cui partecipano anche dipendenti di numerose aziende metalmeccaniche di tutta la regione. Accanto ai metalmeccanici, i rappresentanti del partito della Federazione della sinistra, studenti e no-Tav. Oggi manifestazioni in tutta Italia. (LF)
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