È un’analisi con luci e ombre dall’Italia sempre più a due velocità quella che emerge dalla XVII nota congiunturale (III quadrimestre 2010 – previsionale I quadrimestre 2011) condotta da Elabora, centro studi di Confcooperative sulle 20.500 cooperative aderenti. “Da un lato – si legge – si registrano: un parziale recupero della domanda e dei volumi di vendita trainati dall’export e la leggera risalita del fatturato dell’agroalimentare e del consumo al Centro e al Nord.” La domanda però resta discontinua e altalenante. Si evidenzia come nel Mezzogiorno, i segnali di ripresa, sono molto meno avvertiti per la scarsa vocazione all’export delle cooperative meridionali. La piaga dei ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione pesa soprattutto al Sud: solo 2 cooperative su 10 dichiarano di avere una liquidità regolare. Per Vincenzo Mannino segretario generale di Confcooperative, “l’Italia a due velocità ritorna anche nel credito dal momento che nelle regioni del Nord assistiamo a una normalizzazione nei rapporti tra banche e cooperative”. Al Sud le richieste di rientro interessano 2 cooperative su 10 (al Nord siamo allo 0,4%). A livello nazionale invece 3 cooperative su 10 denunciano un riallineamento dello spread verso l’alto, mentre 2 su 10 segnalano richieste di garanzie aggiuntive.
Per il quadrimestre 2011 4 cooperative su 10 già hanno segnalato un rincaro dei prodotti all’origine, in particolare legati alle quotazioni delle materie prime energetiche e alimentari: grano, mais, semi di soia, zucchero, cotone, rame, petrolio hanno chiuso il 2010 all’insegna dei rincari. 6 cooperatori su 10 non si dicono pessimisti sull’andamento dei prezzi, ma il rialzo delle materie prime e derivati, petrolio e benzina in testa rischiano di far ripartire l’inflazione. (LF)
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