“Il decreto sulle rinnovabili rischia di produrre, in assenza di correttivi, un effetto catastrofico”. È il giudizio del vicepresidente di Confindustria, Samuele Gattegno, che in un’intervista al quotidiano la Repubblica aggiunge: “è un vicenda che sta assumendo toni surreali”. “Il tetto è saltato – dice riferendosi al tetto per il fotovoltaico previsto inizialmente nella bozza di decreto – ma il risultato rischia di essere altrettanto grave perchè si interviene su un tasto molto delicato: la certezza del diritto, l’affidabilità dello Stato”. È stato rimesso in discussione il piano di incentivi approvato sette mesi fa, “non sette anni fa”, sottolinea. “Doveva durare fino al 2013, spiega Gattegno, e le aziende si erano fidate. Su quelle garanzie le banche avevano erogato i crediti. E ora si azzera tutto? ma che figura ci facciamo?”.
Alla luce della vicenda della Libia, a suo giudizio, oggi “è più che mai doveroso ricordare che il nostro livello di dipendenza dai combustibili fossili è decisamente troppo alto: dobbiamo incentivare le fonti energetiche che abbiamo in casa. Non mi sembra il momento per penalizzare le rinnovabili. Semmai il contrario”. (FRN)
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