– L’interesse per l’Italia da parte di imprese multinazionali è un segnale positivo. L’Italia fino ad oggi è stata uno dei paesi meno capaci di attrarre investimenti esteri. Questo è un limite grave del nostro paese, perché gli investimenti delle imprese multinazionali contribuiscono a diffondere nuove tecnologie e sistemi organizzativi, alla crescita del Pil e dell’occupazione. E’ però un fatto che, nel quadro internazionale ed europeo, le nostre imprese sono più spesso “prede” che “predatrici”.
Per porre rimedio a questa situazione occorre pretendere dall’Unione europea che vengano eliminate le asimmetrie che tuttora sussistono nell’applicazione delle regole del mercato interno: vanno eliminate le barriere protezionistiche che rendono difficile l’ingresso delle imprese italiane negli altri paesi.
Occorre soprattutto rafforzare il nostro sistema di imprese, tramite interventi per favorirne la crescita dimensionale, le aggregazioni, la patrimonializzazione.
Interventi mirati a singoli casi, come quello contenuto nel cosiddetto decreto antiscalate approvato oggi dal Governo non risolvono il problema di fondo e, cambiando le regole del gioco in corso di partita, rischiano di indebolire ulteriormente la capacità dell’Italia di attrarre investimenti esteri.
Confindustria auspica che, nell’ambito delle corrette regole di mercato, possa svilupparsi un polo di riferimento dell’industria alimentare italiana
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu