Un aumento del 3 per cento dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande in vendita nei supermercati è l’effetto piu’ evidente dell’aumento dei carburanti provocato dall’andamento del petrolio in un paese come l’Italia dove l`86 per cento dei trasporti commerciali avviene per strada. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Nielsen a marzo, nel sottolineare che i prezzi record raggiunti da gasolio e benzina contagiano la spesa dal campo alla tavola. Solo nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – il caro gasolio ha provocato un aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua, ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio – continua la Coldiretti – è l’intero sistema agroalimentare dove si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. I costi della logistica – precisa la Coldiretti – incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. A subire il maggior aggravio – continua la Coldiretti – sono i prodotti importati che devono percorrere lunghe distanze. Una situazione particolarmente pesante per l’Italia a causa della crescente dipendenza per l’alimentazione dall’estero. Nel 2010 è infatti salito del 52 per cento il deficit commerciale dell’Italia nell’agroalimentare che raggiunge il valore di 8,554 miliardi di euro, secondo un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nel 2010. Una situazione che ha effetti economici, ma anche ambientali e che dimostra l’importanza di investire nell’agricoltura nazionale e nei suoi prodotti con il progetto per una “filiera agricola tutta italiana” messo a punto dalla Coldiretti con l’obiettivo di arrivare ad offrire in Italia e all’estero prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo attraverso la rete di Consorzi Agrari, delle cooperative e delle imprese agricole. (FRN)