Rete Imprese Italia contro Confindustria. Il terreno di scontro e’ il fisco, o meglio la proposta di riforma lanciata sabato scorso nel corso delle assise di Bergamo dagli industriali, basata sullo scambio tra Iva e Irap. Ma i commercianti e gli artigiani non ci stanno: un aumento dell’Iva, ha spiegato oggi il presidente di Rete Italia imprese Italia Giorgio Guerrini, a margine dell’assemblea generale che si e’ svolta oggi a Roma, danneggerebbe i consumi penalizzando la ripresa economica. Il progetto proposto dalla Confindustria, secondo Guerrini, favorisce le grandi imprese e non le Pmi, deprime ulteriormente i consumi e non realizza l’obiettivo condiviso di abbassare la pressione fiscale: “Lo scambio tra Iva e Irap non ci sembra adeguato e non siamo d’accordo, perchè un aumento dell’Iva limiterebbe i consumi. Noi siamo orientati invece a diminuire l’Irpef, che va a incidere di più sul sistema delle Pmi, mentre la proposta di Confindustria andrebbe a beneficio dei grandi”. Sulla stessa linea il presidente della Confesercenti, Marco Venturi: “Così – ha affermato – continuiamo a fare il giochino delle tre carte: anche l’Irap è un giochino, perchè dobbiamo pensare a ridurre la pressione fiscale attraverso una riduzione della spesa pubblica, non a spostare i pesi. È questo il nodo da risolvere, e bisogna seguire una linea che tenga conto non delle convenienze politiche ma di quelle del paese”. Contrario a un aumento dell’Iva anche il numero uno della Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui “se vogliamo rilanciare i consumi, ma aumentiamo ancora l’aliquota Iva, i consumi saranno ulteriormente rallentati. Se vogliamo recuperare l’evasione Iva – ha concluso – il metodo non è certo quello di aumentare l’aliquota”.
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