Superare l’attuale modello bancario per costruire un sistema del credito che emerga per equità distributiva, sviluppo della responsabilità sociale d’impresa, attenzione alle politiche sociali e alla professionalità dei lavoratori. E’ questa la proposta della Uilca che ribadisce l’importanza dell’occupazione, soprattutto quella giovanile, per rilanciare l’economia in Italia.
Molto critica invece la posizione del sindacato rispetto al comportamento dell’Abi che resta ferma, spiega il segretario generale Massimo Masi, “sulla ricerca ossessiva dei risultati economici” e ha come unico obiettivo quello di “ridurre i costi, come intende fare sul Fondo esuberi e sul personale, e massimizzare i profitti, per distribuire somme enormi agli azionisti”. La Uilca critica anche la scelta “autoreferenziale e poco costruttiva di invitare i sindacati senza dare loro la parola” al convegno promosso dall’Abi a Roma il 16 e il 17 maggio.
Sulla volontà dell’associazione delle banche di legare eventuali aumenti salariali solo alla produttività e di lavorare a nuove relazioni sindacali, la Uilca esprime la sua contrarietà. “Non riconoscere la necessità di aumenti retributivi legati all’inflazione, dice Masi, rappresenta la negazione di una realtà evidente, in cui i lavoratori bancari stanno subendo e rischiano di subire in futuro penalizzazioni molto forti sotto il profilo salariale”. “Non si capisce perché, continua il leader della Uilca, i dipendenti del credito debbano essere costretti a dover fare i conti per il mantenimento proprio e della loro famiglia, mentre il top management bancario continua a godere di retribuzioni esorbitanti e in continuo aumento”. In merito a nuove relazioni sindacali, invece, Masi osserva: “Ci stupisce apprendere che il modello concertativo sviluppato nell’ultimo decennio, che ha favorito la condivisione di molte soluzioni positive e di prospettiva per il settore, oggi sia ritenuto da superare”. (FRN)