Nessun riavvicinamento tra i sindacati confederali sugli assetti contrattuali. Al termine dell’incontro durato un paio d’ore con i due leader di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Raffaele Bonanni, ed il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia i segretari generali della Cisl, Raffaele Bonanni e della Uil, Luigi Angeletti fanno sapere che i punti di disaccordo rimangono sempre gli stessi. Per Angeletti “le differenze soprattutto sulle politiche contrattuali sono esattamente quelle che conosciamo, che hanno prodotto una situazione di contrasto. Non vedo una realistica possibilità di uscita unitaria. Il modello contrattuale ha funzionato e funzionerà fino al 2013”.
Simile l’opinione del segretario generale della Cisl, Bonanni secondo il quale “sulle vicende contrattuali naturalmente si resta distanti. La Cgil mantiene la stessa linea e per adesso non ci sono convergenze”.
“Non c’è un riavvicinamento – aggiunge – basta con le tempeste lessicali: se uno vuole fare un accordo, lo fa senza se e senza ma. Non è una rappresentazione teatrale come quella dei partiti”.
“Io penso – prosegue – che la Cgil abbia interesse per sé stessa a ritrovare convergenze con Cisl e Uil, così come Cisl e Uil a ritrovarle con la Cgil, a condizione che ognuno sia più ragionevole”.
Secondo il leader della Cisl, la certificazione degli iscritti può essere “un embrione della convergenza ma è tutta da vedere. È un obiettivo assolutamente a portata di mano, la Cisl è pronta a fare un accordo”.
Più sfumato la posizione del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, politiche economiche che favoriscono la crescita”. Inoltre, prosegue, “giudico utile l’incontro di oggi sull’affermazione comune, che poi deve essere tradotta, sulla misurazione della rappresentanza, la certificazione degli iscritti, e l’insieme di questi con il voto delle Rsu. Questo sarebbe, se si concretizzasse, un avanzamento positivo ha riconosciuto il segretario generale della Cgil. Ma per quanto riguarda la contrattazione, ha aggiunto Camusso, “Confindustria ha un’opinione sul modello contrattuale che da noi non è condivisa e continua a non essere condivisa”. “Confindustria – aggiunge – ha ritenuto di convocare questo incontro per riferirci delle discussioni che hanno avuto gli imprenditori all’assise di Bergamo. E dal confronto è emersa, secondo il leader sindacale, “la necessità di ragionare insieme di investimenti e di come si costruisce l’uscita dalla crisi, perché il nostro paese è uno dei pochi in Europa che non ha intrapreso la ripresa”.
Quanto al giudizio negativo espresso dai segretari generali di Cisl e Uil sui risultati dell’incontro, “ogni soggetto fa le sue valutazioni e si assume le sue responsabilità non fatemi dare giudizi sulle altre organizzazioni”. (LF)
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