Ampliare l’astensione obbligatoria di maternità spostando la decorrenza alla data di dimissione del piccolo, allungare il periodo di allattamento a 24 mesi e prevedere permessi retribuiti fino al quarto anno di vita del bambino. Sono le proposte della Cisl Funzione Pubblica, illustrate in un convegno a Torino al quale hanno partecipato Claudio Fabris, professore di Neonatologia all’Università di Torino, Martina Bruscagnin, presidente nazionale Vivere onlus, i segretari regionale e nazionale della Cisl Funzione Pubblica, Francescantonio Guidotti e Gabriella Di Girolamo, la segretaria regionale Cisl, Giovanna Ventura.
“Chiediamo al governo – ha detto Guidotti, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Piemonte – l’approvazione di un decreto legislativo, finalizzato al riordino della normativa vigente, magari attraverso il Collegato Lavoro”.
Secondo la Cisl i soldi per finanziare l’eventuale provvedimento legislativo potrebbero derivare dalla parificazione dell’età pensionabile nella pubblica amministrazione.
“Ogni anno – ha ricordato il professore Fabris – nascono 5.000 grandi prematuri, cioè prima della 32/a settimana e con un peso al disotto del chilo e mezzo. Il 90% sopravvive, ma sono bambini che hanno bisogno di assistenza fino all’età scolare. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica”. (LF)
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