“Solo il 20,6% delle imprese ha sottoscritto dal 2005 a oggi accordi aziendali integrativi, di cui i tre quarti dal 2008, plausibilmente anche per effetto degli incentivi di natura fiscale all’erogazione di componenti salariali legati a incrementi di produttività” e del “nuovo assetto della contrattazione collettiva”. Lo rileva Bankitalia nella relazione annuale, sottolineando che, secondo l’indagine Invind effettuata da via Nazionale fra le imprese con più di 20 dipendenti, “il minimo stabilito dal contratto di categoria rappresenta più dell’80% delle retribuzioni percepite sia da operai e apprendisti, sia da impiegati e quadri”.
Secondo Bankitalia, “il ritmo attuale di crescita delle retribuzioni reali é appena al di sotto dei livelli registrati dalla metà degli anni ’90”. Nel settore privato, si sottolinea nella relazione annuale, tra il 1996 e il 2010 le retribuzioni reali di fatto per unità di lavoro sono aumentate dello 0,7% all’anno, quelle contrattuali dello 0,4%. “Oltre a effetti di composizione della forza lavoro, maggiori livelli di istruzione e di anzianità, la crescita più sostenuta delle retribuzioni di fatto riflette l’andamento della contrattazione aziendale, che resta tuttavia ancora poco diffusa in Italia”. (FRN)
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