“In tanti si esercitano sull’interpretazione dell’accordo del 28 giugno e spesso, più che fare chiarezza, si crea solo confusione. Con quell’accordo si è aperta una nuova fase che dovrebbe interessare tutti perché ci permette di metterci alle spalle il passato e nello stesso tempo si cerca di costruire il futuro”. Così spiega Vincenzo Scudiere il senso dell’intesa siglata dalla Cgil con Confindustria, Cisl e Uil il 28 giugno scorso. Secondo il sindacalista, l’accordo stabilisce la centralità del contratto nazionale e conferisce più potere ai delegati con la contrattazione di secondo livello senza venir meno alla validazione degli accordi già prevista nei regolamenti precedenti. Lo stesso vale per il termine di ‘tregua’ che, ove concordata, non riguarderà i singoli lavoratori come invece è previsto dagli accordi Fiat non condivisi dalla Cgil. (LF)
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