“Ciò che serve è un’alleanza vera tra i sindacati, le imprese, le banche e il mondo dei saperi con al centro l’obbiettivo di un patto, per crescere di più, per aumentare la produttività del sistema Italia, per dare occupazione stabile ai giovani e difendere il Paese dai frequenti attacchi speculativi”. Lo sottolinea, in una nota, il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale che condivide e apprezza la relazione all’assemblea dell’Abi del presidente, Giuseppe Mussari.
“È molto importante che il presidente abbia valorizzato il recente accordo sul Fondo di Solidarietà – sostiene Megale – individuando nella politica di concertazione tra le parti sociali il punto di forza delle relazioni industriali del settore. Mi sarei atteso, considerato che alle 16 verrà presentata la piattaforma in Abi che anche sul rinnovo del contratto di lavoro, si evitasse di riproporre come unico paradigma per fare il contratto quello della produttività”.
“La concertazione, non è a tavoli alterni”, rileva il segretario generale della Fisac Cgil che aggiunge: “se effettivamente è condivisa, va rafforzata e deve valere sempre dal Fondo di solidarietà, ai piani d’impresa e al rinnovo del contratto. Anche per questo avrei apprezzato un atteggiamento più netto del presidente sulla necessità di un’azione all’insegna dell’etica, del rigore e dell’equità a partire da un pensiero che so essere condiviso, e ciò quello di porre un tetto ai compensi dei banchieri e amministratori delegati”. “Sarebbe ben strano – conclude Megale – che in questo contesto, non venisse riconosciuto ai lavoratori il diritto alla salvaguardia del potere dei salari dal ‘inflazione reale”. (LF)
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