Le Ferrovie dello Stato hanno rinviato ad una fase successiva l’incontro previsto per oggi con i sindacati per la presentazione del piano industriale. Il segretario generale della Uiltrasporti, Luigi Simeone, auspica che il rinvio “serva ad approfondire il ruolo del lavoro, il contributo al risanamento del bilancio, le prospettive”.
Una riflessione, aggiunge Simeone, “che non potrà prescindere dalla definizione del contratto di lavoro, dalla soluzione delle questioni salariali e dal ripristino di un sistema di relazioni sindacali improntato alla correttezza e non alla unilateralità”. “Nella propaganda comunicativa delle Fs fin qui di tutto si è parlato tranne che dei veri dati economici di questa azienda – sottolinea il numero uno della Uilt -. Sono diverse le questioni da chiarire. Da una prima analisi del bilancio consolidato di Fs emerge che dal 2006 al 2010 l’organico è sceso di quasi il 20%, da 98.000 a 78.000 addetti; la produttività per addetto è cresciuta del 14,3% passando da indice 112 a 128; il costo del lavoro è sceso dell’8,5%, da 4.708 milioni a 4.325; il rapporto fra costo del lavoro e ricavi operativi è migliorato del 24%”. “Se questi sono i risultati del bilancio certificato di Fs – osserva Simeone – qualcuno dovrà spiegare le rappresaglie sul premio di risultato, le sanzioni disciplinari sul diritto al pasto, il mancato pagamento delle competenze al personale, le pretese assurde sul rinnovo del Contratto nazionale di lavoro”. Simeone sottolinea infine che “di questo vogliamo discutere, e su questo bisognerà dare una risposta ai ferrovieri”. (LF)
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