Le segreterie generali dei principali sindacati del credito (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) ritengono che l’evoluzione della governance di Bpm “al modello duale, in una versione più rigorosa ed equilibrata di quella attualmente ipotizzata, possa rappresentare un valido impulso al progetto di rilancio della Banca Popolare di Milano e di salvaguardia del suo patrimonio storico di partecipazione democratica, coesione sociale, capacità competitiva”. Così una nota congiunta emessa al termine dell’incontro con la Banca d’Italia, in cui i segretari generali hanno comunicato a Palazzo Koch “il loro comune impegno affinché vengano prontamente superate le criticità rilevate dalla recente ispezione della Banca Popolare di Milano”. Le segreterie generali vedono inoltre “con favore l’ingresso nella compagine sociale della banca di investitori istituzionali che, aderendo al suo modello cooperativo, possano apportare rilevanti risorse finanziarie”.
“Le segreterie generali – si legge ancora nel comunicato – ritengono che l’attuale fase di difficoltà della banca, segnalata dall’istituto di Vigilanza e confermata dal mercato, sia anche riconducibile ad una non corretta governance”. Per questo le sigle aprono a una riforma, pur “nel confermare il modello cooperativo e la rappresentanza dei lavoratori, sulla base delle vigenti regole di democrazia economica”. I sindacati auspicano quindi, “anche in considerazione delle importanti e ravvicinate scadenze di questo processo, che vengano senza ulteriori indugi formulate agli organi sociali della banca, proposte chiare, responsabili ed all’altezza della situazione, profondendo ogni possibile sforzo per creare unità di consensi all’interno degli organi istituzionalmente deputati”. Quanto al possibile ingresso di nuovi investitori istituzionali, le nuove risorse che potrebbero apportare sono, secondo i sindacati, “oggi necessarie per continuare a presidiare la vocazione di leva di sviluppo delle economie di riferimento e le prospettive occupazionali e professionali delle lavoratrici e dei lavoratori, insieme e soprattutto a esperienza ed eccellenza manageriale per il rilancio operativo della banca”.