Via libera del Consiglio dei ministri al regolamento che dà immediato seguito a quanto previsto dalla manovra finanziaria, in materia di nuovo assetto del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, il Cnel, che vede ridotto il numero dei componenti da 120 a 70, oltre al Presidente e al segretario generale.
“Ribadendo la scadenza naturale della consiliatura vigente (2015) – si legge nella nota di Palazzo Chigi – il regolamento prevede che i dodici qualificati esperti esponenti della cultura economica, sociale e politica restino confermati, e stabilisce in quarantotto il numero dei rappresentanti delle categorie produttive di beni e servizi pubblici e privati; tra questi, saranno ventidue e nove i rappresentanti dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi, e diciassette i rappresentanti delle imprese. Restano dieci, infine, i rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni di volontariato, designati dai rispettivi Osservatori. Il regolamento ha ricevuto il parere del Consiglio di Stato”.
Molto negativo il giudizio della Cgil per la quale si tratta di “un ennesimo atto di ostilità preconcetta nei confronti delle parti”. Il sindacato di corso d’Italia afferma, infatti, che “nel pieno del marasma nel quale si trova, e in un momento drammatico per la vita del paese, il governo ha trovato il tempo per varare in via definitiva, con un mese di anticipo sulla scadenza dei termini, un provvedimento sul Cnel palesemente incostituzionale, che viola la stessa norma contenuta nella manovra estiva e che ignora l’unanime proposta di riforma approvata nelle scorse settimane dall’Assemblea del Cnel”. (LF)