I segretario generali della Uil e della Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni, in una conferenza stampa congiunta, hanno bocciato duramente la manovra correttiva varata ieri dal Consiglio dei Ministri. Raffaele Bonanni ha definito gravissima la mancanza di un confronto con l’esecutivo e ha detto che le norme sulla sulle pensioni sono “inique e ingiuste”.
Per questo, Cisl e Uil hanno annunciato per lunedi uno sciopero di due ore in tutti i luoghi di lavoro, e Bonanni ha invitato tutti i lavoratori a confluire davanti alle prefetture del loro città. Secondo il segretario della Cisl, ‘’il governo ha tradito tutte le sue promesse di equità e a pagare sono solamente i lavoratori”. Bonanni lamenta inoltre l’assenza di provvedimenti legati al patrimonio e alla politica.
Sulle pensioni, secondo i sindacalisti il passaggio dal retributivo al contributivo, con l’innalzamento dell’età e con lo stop alle rivalutazioni delle pensioni sopra i mille euro, rende drammatica la situazione, e finira’ per aggravare ulteriormente la crisi economica, causando un calo dei consumi. Il segretario ha poi accusato il governo di non avere fatto nulla “sui fondi speciali, sui tanti che prendono pensioni esorbitanti e di non avere fatto nessun confronto sull’armonizzazione. Inoltre, non c’è nulla sui giovani e la previdenza integrativa”.
Oltre allo sciopero Uil e Cisl faranno pressioni sui gruppi parlamentare per ottenere una trattativa con il governo. Il sindacato, ha sottolineato ancora Bonanni, “è ben consapevole della necessità del rigore e del pareggio di bilancio, ma ritiene che ci siano modi più equi per raggiungerlo. Il fatto più grave è che Monti abbia detto che fisco e previdenza non sono materie con cui si deve trattare con sindacati”. Parlando dei rapporti con la Cgil, ha detto che ‘’si possono fare anche scioperi in comune, ma non ha senso se non vi è un fine comune e lo scopo di Cisl e Uil è la trattativa. Noi -ha concluso- siamo sindacati riformisti”.
A sua volta, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha ricordato che la manovra era stata progettata con tre parole d’ordine: rigore, equità e sviluppo. Queste premesse, ha aggiunto, sono state completamente tradite. Si sono poi utilizzati i giovani come un mantra, sostenendo che “era per loro che si faceva questa manovra, ma in realtà nulla è stato fatto per i giovani”.
Per Angeletti, occorre “un’operazione verità sulla sostenibilità del sistema previdenziale italiano. Non è vero, come si è sempre detto, che vi è un problema generazionale. Inoltre le pensioni di anzianità se le sono pagate i lavoratori con i loro contributi che sono tra i più alti in Europa”.
Con la nuova riforma, secondo Angeletti, ‘’si va in pensione più tardi e con meno soldi. Insomma si sono sommati insieme tutti gli svantaggi a cui ci siamo opposti. Quella delle pensioni è la fonte da cui si incassano più soldi. Bastava almeno destinare questi fondi a vantaggi per i giovani”.
Angeletti ha quindi ricordato che quando il governo Amato prese la decisione di passare al sistema contributivo lo riservo’ a chi aveva un’anzianità lavorativa sotto i 15 anni, dare il tempo ai lavoratori di farsi un sistema pensionistico integrativo, cosa non avvenuta nonostante gli sforzi dei sindacati. ‘’Il vero problema, ha poi sostenuto, non è la sostenibilità a breve termine, ma quella a lungo termine. Oggi i nostri debiti li paghiamo, ma se l’economia non cresce è dubbio se riusciremo a farvi fronte in futuro”. Infine, per quanto riguarda gli aspetti fiscali della manovra, Angeletti ha ribadito che il peso “continua a essere spostato tutto sui lavoratori dipendenti, mentre nella manovra vi sono solo favori alle banche, attraverso il fondo di garanzie e per le imprese con la detrazione dell’Irap. Ma nulla sul cuneo fiscale per i lavoratori. Noi -ha concluso- siamo riformisti, non siamo qui per fare sceneggiate mentre il governo andrà avanti per la sua strada. Ma faremo di tutto per obbligarli a trattare con noi”.
Luca Fortis