A sei anni dall’ultima iniziativa comune (novembre 2005) Cgil, Cisl e Uil tornano in piazza insieme nelle maggiori città italiane. Sciopera anche l’Ugl.
Tre ore di stop a fine turno contro la manovra correttiva dei conti pubblici. La decisione è arrivata dopo oltre due ore d’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Mario Monti e i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Presente anche il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella. All’incontro hanno preso parte anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, e il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, oltre al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.
A giudizio dei sindacati, infatti, il governo non avrebbe dato una risposta “nel merito”, ma solamente fornito “un generico impegno” alle loro richieste. Per Cgil, Cisl, Uil e Ugl la soluzione contro la crisi non è rappresentata dall’introduzione di indicizazione e Imu.
I sindacati chiedono più equità, senza la quale non può esserci, a loro avviso, coesione sociale. Per questo hanno avanzato una serie di richieste per modificare la manovra.
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha avvertito i sindacati nel corso dell’incontro: “I mercati ci guardano. L’Italia deve collocare i suoi titoli di Stato, tentando di abbassare la spesa per gli interessi”. Una frase riportata dalle agenzie di stampa e sostanzialmente confermata dal comunicato ufficiale diffuso da Palazzo Chigi, dove si evidenzia che “la presentazione del governo ha preso le mosse dalla situazione di estrema emergenza finanziaria ed economica che ha investito il nostro paese all’interno della più vasta crisi europea”. Il governo “ha ribadito l’imperativo di mantenere invariati i saldi del pacchetto in discussione in Parlamento, nonché la composizione e la natura strutturale dei provvedimenti”. E’ stato ricordato che il decreto include solo i provvedimenti più urgenti, ma ad essi seguiranno altre misure per completare il processo delle riforme avviato. (FRN)