Sul fronte delle pensioni qualcosa si muove e arrivano le prime caute aperture del sindacato. Questo pomeriggio il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per discutere della manovra. Secondo Luigi Angeletti “è stato un incontro utile anche a fronte di una situazione non semplice. Utile non solo per uno scambio di opinioni abbastanza convergenti sulle questioni poste al governo ma anche per l’idea che qualcosa si sta muovendo, anche se non sappiamo in che misura. Noi comunque andiamo avanti”.
L’ipotesi del ministro del Welfare, Elsa Fornero, su un prelievo per le pensioni più alte è stata considerata positivamente dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. “Va bene – ha detto – però vorremmo che coloro che rappresentiamo siano meno massacrati, altrimenti non potremmo neanche dire mal comune e mezzo gaudio”. Per Bonanni, infatti, chi oggi ha importi alti “prenderebbe comunque pensioni esorbitanti mentre gli altri continuerebbero a ricevere pensioni da fame”. Quindi, ha aggiunto, “positivo tassare chi ha di più ma bisogna anche aumentare la soglia delle rivalutazioni”.
Nel frattempo i tempi della manovra sembrano allungarsi. Avanzano, infatti, al rallenty gli emendamenti del governo alla manovra, tanto che la discussione alla Camera, previsto per mercoledì mattina alle 10 potrebbe subire un nuovo rinvio. “Nell’opinione del presidente della commissione Finanze, Gianfranco Conte “non è possibile rispettare i tempi. Ma il presidente della Camera Gianfranco Fini ha escluso nuovi ritardi.
A bloccare la situazione è in particolare il duro scontro che si sta consumando sulle liberalizzazioni. La tenaglia delle lobbies sembra essere riuscita infatti a strozzare gli ardori del governo. Un emendamento di Palazzo Chigi ha già fatto saltare quella dei taxi, mentre la minaccia di serrata delle farmacie rischia di far naufragare anche quella per la vendita delle medicine di fascia C. Il Pdl vorrebbe limitare questa liberalizzazione mentre, al contrario, il Pd vorrebbe accentuarla. La mediazione proposta, non ancora andata in porto, è quella di rinviare a un decreto ministeriale della Salute la definizione dei farmaci da liberalizzare.
Fonti parlamentari sostengono che una prima mediazione si sarebbe trovata su Ici e scudo fiscale.
Dovrebbe salire fino al 2% il prelievo sui patrimoni scudati mentre l’indicizzazione delle pensioni dovrebbe salire fino a quelle a 1.200-1.300 euro e sull’Ici si prevede un’esenzione di 200 euro per tutti più 50 euro a figlio. Sarebbe questa, a quanto si apprende da fonti parlamentari, la mediazione tra governo e capigruppo. (LF)
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