Il controllo della storica casa di spumanti Gancia passa al colosso russo Russian Standard Corporation. L’operazione, che prevede la cessione del 70% della società, vedrà la famiglia Gancia restare con il 30% del capitale. Russian Standard Corporation è leader nella vodka ma anche nei servizi bancari e nel credito al consumo e fa capo al fondatore Roustam Tariko. “Per Gancia abbiamo un progetto ambizioso, vogliamo far conoscere questo marchio in tutto il mondo – ha sottolineato Tariko in una conferenza stampa – escludo per ora lo sbarco in Borsa per due ragioni: non ci piace e non abbiamo bisogno di capitali per crescere”. Le parti non hanno voluto fornire dettagli sul prezzo della transazione, né sulla valorizzazione della società. “Le cifre circolate sono scorrette. – ha chiarito l’ex presidente di Gancia, Carlo Pavesio – Posso dire che avevamo un’opportunità unica di crescere e che fatturato e marchi della società sono stati valorizzati in modo corretto”. “Abbiamo privilegiato gli interessi dell’azienda rispetto a quelli della famiglia”, ha concluso Lorenzo Vallarino Gancia, decano della famiglia.
La famiglia Gancia, che resta in possesso del 30% del capitale della società, e la Russian Standard Corporation (col 70%) hanno comunque a disposizione opzioni rispettivamente per vendere o aumentare la propria partecipazione anche se Tariko ha puntualizzato che per il momento “basta il 70%”. Quest’ultimo ha dichiarato che “lo spumante è un prodotto in crescita: ho diffuso il Martini e il Cinzano in Russia e ora la sfida è portare Gancia in tutto il mondo attraverso un rafforzamento del brand e un investimento nel personale e nei dirigenti ma senza spostare la fabbrica da Canelli (Asti)”. Di qui la conferma dell’amministratore delegato Paolo Fontana, che ha annunciato un progetto per portare, con l’ingresso dei russi, il fatturato a 100 milioni in tre anni e per raddoppiare le bottiglie prodotte oltre 40 milioni. “Per la famiglia è stata una scelta coraggiosa e difficile – ha sottolineato – ma già quest’anno il gruppo è tornato a marginalità positiva con un fatturato oltre 70 milioni”. (LF)
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