“La norma che favorisce lo sviluppo della chimica verde e che metteva al bando 40 mila tonnellate di prodotti contraffatti è stata stralciata dai contenuti del decreto-legge 29 dicembre 2011, n.216. Il governo Monti deve provvedere subito al reinserimento di quella norma”. Lo chiedono a gran voce i segretari generali delle Federazioni sindacali dei chimici Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Alberto Morselli, Sergio Gigli, Augusto Pascucci, stigmatizzando il comportamento del Governo che pure aveva preso l’impegno solenne per lo sviluppo della chimica verde in termini di investimento e di creazione di nuovi posti di lavoro, senza parlare del fatto che questo orientamento è indicato dalle direttive comunitarie e l’Italia rischia nuove pesanti multe”. Secondo i segretari “è importante che quella misura venga reintrodotta perché consente lo sviluppo e il consolidamento dei progetti industriali che hanno scommesso sull’innovazione; e ciò risulterebbe positivo anche per le prospettive dell’intero sviluppo industriale, ed in particolare della chimica italiana che ha nei poli chimici di Terni e nel progetto di Porto Torres punti di eccellenza”. (LF)
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