L’Effat, la Federazione europea dell’Industria Alimentare, Agricoltura e Turismo, e Food Drink Europe, l’organizzazione che rappresenta a livello europeo le aziende del settore alimentare, composta da 25 Federazioni nazionali, di cui 3 osservatori e 26 associazioni europee di settore, hanno firmato, nel corso della loro prima riunione plenaria a Bruxelles, l’accordo per l’avvio del “Dialogo sociale europeo nel settore alimentare e delle bevande” con il patrocinio della Commissione Europea.
Il settore alimentare e delle bevande risulta essere il più grande settore manifatturiero industriale della UE-27 e rappresenta 4,2 milioni di occupati e un fatturato di quasi 1.000 miliardi di euro.
Le parti sociali hanno ribadito la volontà di costruire una cooperazione solida a e costruttiva e hanno costituito un Comitato per effettuare uno studio che analizzi la struttura della forza lavoro nell’industria alimentare europea, nonché le competenze, i profili professionali e la formazione professionale che saranno necessari nei prossimi 10 a 15 anni emettendo raccomandazioni alla Commissione Europea. Sulla base dei risultati di questa azione congiunta e la convalida delle sue conclusioni, le parti sociali svilupperanno attività congiunte su occupazione, buone pratiche nel settore nei vari Stati membri, elaborazione posizioni comuni su importanti sviluppi della politica dell’Unione Europea che riguardano il settore alimentare. In particolare, per 2012, il programma prevede la valutazione delle proposte legislative presentate dalla Commissione europea il 12 ottobre 2011 e relative alla Pac.
Soddisfatti i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil che hanno partecipato fattivamente alla costituzione di questo strumento che risulta essere uno dei più partecipativi, più rilevanti e innovativi per le politiche sociali dell’Unione Europea. Con la costituzione del “Comitato del dialogo sociale nel settore alimentare”, hanno commentato i tre segretari generali degli alimentaristi “si avvia una stretta e proficua collaborazione tra le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori e le istituzioni pubbliche, garantendo alle parti sociali un ruolo essenziale nella governance dell’Unione contribuendo a definire le norme sociali europee”. (FRN)